Torna il segno rosso, il segno meno, insomma: perdiamo imprese. L’Albo Artigiani della provincia di Ancona chiude il 2011 con un saldo tra nuove iscrizioni e cancellazioni pari a –16 (a parte il 2009, da diversi anni il trend era positivo).
Pesa molto il deciso aumento delle cancellazioni: 980 nel 2011 contro 860 nel 2010, mentre le nuove iscrizioni sono passate da 999 del 2010 a 964 del 2011.
In totale nella provincia di Ancona, al 31/12/2011 risultano circa 12.450 imprese attive.
“Dall’analisi dei dati – spiega Stefano Sargentoni, vice direttore Cna provincia Ancona – appaiono evidenti le difficoltà per il settore dell’autotrasporto (-17) e dell’autoriparazione (-3). In particolare, nell’autotrasporto negli ultimi dieci anni circa 900 imprese hanno cessato l’attività. Resta critica anche la situazione di meccanica (-10), TAC (-27)e continua a preoccupare l’edilizia che chiude il 2011 nuovamente con un segno negativo (-26) dopo aver fatto sperare in una ripresa nel corso dell’anno precedente”.
“Continua invece ad andar bene – prosegue Sargentoni della Cna – il settore alimentare (+24), buoni risultati anche per estetica (+24), impiantisti (+16) e informatica (+11). Quest’ultima, probabilmente, ancora vista come appetibile dai giovani che intendono aprire un’attività”.
Per quanto riguarda i territori, la Cna fa notare come sia pesata, nel bilancio in rosso dell’Albo, la situazione generata dalla Ardo, che ha mandato in crisi le imprese terziste del fabrianese, tanto che la zona di Fabriano segna un –29 dato dall’aumento delle cancellazioni salito a quota 120. Male anche la zona di Jesi, con Monsano a guidare il tracollo: -13 il saldo della zona, -10 quello di Monsano.
La zona di Senigallia tiene ma accusa contrazioni date da un incremento delle chiusure (187 contro 198 aperture); tiene la zona di Ancona e va in sensibile riduzione quella a sud del capoluogo dove da tempo si lamentano difficoltà.
UFFICIO STAMPA: DANIELA GIACCHETTI