Senigallia: ferita aperta all’economia

Una città, un territorio devastato nell’aspetto, nel cuore pulsante commerciale, psicologicamente e soprattutto economicamente. Un territorio, non una sola città che deve ripartire al più presto dopo un’ondata di fango che ha spazzato via anni di sacrificio, di duro lavoro, di soddisfazioni, che hanno arricchito un territorio facendone diventare la regina turistica indiscussa della Regione Marche.

Girando per la città e per i paesi dell’entroterra, un pensiero va ai parenti delle vittime di questo tragico evento. Un ringraziamento va a tutte le forze messe in campo, Vigili del fuoco, Protezione Civile, Associazioni di volontariato, forze dell’ordine e a tutti le persone che stanno aiutando fattivamente la ripresa alla “normalità” di un territorio segnato, ferito, messo ko da questo triste evento.

Ringraziamo tutte le persone che stanno aiutando, ma nonostante tutto il supporto non è sufficiente per ripristinare una città ed un territorio colpito – dichiara Giacomo Mugianesi Segretario CNA Senigalliac’è bisogno di mettere in campo risorse economiche, di personale e di mezzi perché così i tempi previsti per la ripresa saranno molto lunghi”.

Molte imprese ancora stanno pulendo i propri locali dal fango e non c’è ancora la precisa stima dei danni – continua Mugianesi – c’è bisogno di tutto il supporto possibile per far ripartire l’economia della zona altrimenti assisteremo ad uno spopolamento del territorio, di imprese e di famiglie”.

La Regione Marche ha emanato la prima circolare il 20 settembre nella quale indica i criteri di compilazioni del modello di ricognizione dei danni per le imprese e le attività agricole. Ci sono 45 giorni, bisognerà presentare la domanda online attraverso il portale aperto alle 18 del 21 Settembre.

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