Primo trimestre 2012: la crisi pesa su commercio e ristorazione della provincia

Dai dati raccolti dall’Osservatorio – afferma Andrea Riccardi Responsabile provinciale CNA Commercio e Turismo – i comuni più penalizzati sono Castelfidardo, Falconara Marittima e Chiaravalle. Servono urgenti politiche di rilancio dei consumi e di tutela delle imprese esistenti

Nel corso del 2011 le imprese del commercio attive nella provincia sono calate dello 0,16% in controtendenza con il dato regionale (+0,19%). La diminuzione registrata è dovuta al calo delle imprese nel commercio all’ingrosso (-64 unità), una dinamica che ha interessato il complesso della regione dove il totale delle perdite nel settore è stato di -85 unità. In particolare, sono cresciute di numero le imprese del dettaglio (+32 unità) e del commercio e riparazioni autoveicoli (+14 unità).

Andando sullo specifico e analizzando i dati del primo trimestre del 2012, spiega Andrea Riccardi Responsabile CNA Commercio e Turismo, si registra un saldo negativo tra le nuove imprese e quelle cessate di tutti i settori del commercio pari a 363 unità (una perdita pari allo 0,86% rispetto al totale delle imprese attive). Tuttavia, per l’insieme delle imprese del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione, il saldo negativo è relativamente maggiore (163 imprese in meno) e pesa per il 2% sul totale delle imprese attive. La perdita netta di imprese è più accentuata per il commercio al dettaglio (-117 imprese pari al -2,1%), mentre per le imprese della ristorazione la perdita è di 42 unità (-2% ).
Se si considerano le dinamiche nei primi 10 comuni per numero di imprese attive – continua Riccardi – si osserva che la diminuzione percentuale delle imprese del commercio al dettaglio è più marcato nei comuni di Castelfidardo (-3,9%), Falconara (-3,2%) e Chiaravalle (-2,8%).
Il calo del numero di imprese nel settore servizi di ristorazione è più elevato in termini relativi nel comune di Loreto (-4,8%) e poi in quelli di Senigallia (-2,9%) e Osimo (-2,6%). Nel capoluogo la perdita di imprese è la più elevata in termini assoluti: a fronte di 9 nuove imprese, ben 21 sono quelle che cessano l’attività. Si deve anche sottolineare il dato di Jesi dove il numero di imprese si incrementa, seppur in maniera lieve e quello di Montemarciano dove resta stabile.
Le imprese del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione – conclude Giovanni Dini Responsabile Centro Studi Sistema Cna Marche – rappresentano alla fine del primo semestre 2012 il 19,2% delle imprese attive totali, ma le iscrizioni nello stesso trimestre sono state solo il 10,9% mentre le cessazioni il 20%. Così, quasi il 45% del saldo negativo è dovuto alle attività del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione, che confermano di essere state tra le attività più in difficoltà nella nuova fase di crisi dell’economia.
 

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