FIRMATO TRA CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO
Cna, Confartigianato, Confcommercio hanno dato vita ad una collaborazione che intende dare voce alle oltre 38.000 imprese rappresentate che operano in provincia: una assoluta novità nel panorama della rappresentanza sindacale provinciale. Si tratta di un accordo siglato per garantire la giusta valorizzazione del mondo delle piccole imprese, un passaggio importante e un’azione concreta per semplificare la rappresentanza sindacale e favorire la costruzione di una politica economica in cui le imprese rappresentate dalle Associazioni firmatarie abbiano il ruolo che a loro compete nello sviluppo della nostra provincia.
Il nuovo soggetto di rappresentanza è stato presentato nel corso di un incontro con la stampa presso il parlamentino della Camera di Commercio di Ancona con gli interventi del Presidente provinciale di Cna Marco Tiranti, della Confartigianato Valdimiro Belvederesi, del Vicepresidente di Confcommercio Renato Frontini. Presenti il direttore Cna Otello Gregorini, di Confcommercio Massimiliano Polacco, il segretario provinciale Confartigianato Giorgio Cataldi.
Nelle Marche e più in generale in tutto il Paese, la ripresa è finita a settembre dello scorso anno. L’indice della produzione industriale, che era 110 prima della crisi (fatto 100 l’anno 2000), dopo essere crollato a 80 nel 2009, era risalito a 90 ma a maggio del 2011 è sceso di nuovo a 87 e rischia di scendere ancora. Per tornare a crescere bisogna recuperare efficienza ed aumentare la produttività che è rimasta quella di dieci anni fa. Lo ha affermato l’economista Giacomo Vaciago al convegno che si è tenuto ad Ancona, organizzato da Bpa, Cna e Confartigianato Marche in occasione della presentazione dell’indagine semestrale di Trend Marche.
Prime per valore aggiunto prodotto dall’artigianato e per occupati nel manifatturiero ma ultime per numero di imprese ad alta tecnologia: queste sono le Marche, secondo l’Osservatorio regionale sulla piccola e media impresa. Anche nel 2010 le Marche si confermano infatti la prima regione italiana per valore aggiunto prodotto dall’artigianato (il 19,6 per cento contro una media nazionale del 13,2 per cento) e per occupati nel manifatturiero (39 per cento contro una media nazionale del 26,3 per cento), ma presentano anche la percentuale più bassa di occupati nei settori ad alta tecnologia del Centro Nord. Appena il 3,2 per cento contro una media nazionale del 4,4 per cento. Inoltre il 65,1 per cento delle imprese marchigiane sono a bassa tecnologia mentre quelle ad alta tecnologia sono appena il 5,3 per cento. E questo è un freno per la crescita del sistema produttivo della regione.
Per uscire dalla crisi conviene essere “green”. Soprattutto alle piccole e medie imprese delle Marche. Lo sostiene la Cna, ribadendo che il 30 per cento delle pmi delle Marche punta sull’economia verde per rilanciarsi. Si tratta di imprese che si candidano a far da traino alla ripresa perché creano occupazione, combattono gli sprechi e rispondono ai nuovi parametri della crescita sostenibile. Da un’indagine su un campione di 210 imprese del settore green (impiantisti, costruttori, risparmio energetico, recupero e smaltimento rifiuti), è emerso come il 27 per cento preveda di aumentare il fatturato nel prossimo triennio e il 35 per cento di mantenerlo stabile. Fra le richieste che ritengono prioritarie ci sono una minor burocrazia (83%) e un accesso facilitato a incentivi economici (78%). Inoltre l’82 per cento delle imprese ritiene importante avere una certificazione che ne attesti l’impegno nell’implementazione di pratiche ecosostenibili.
Ufficio Stampa: Daniela Giacchetti
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