di DANIELA GIACCHETTI
Al termine di un proficuo percorso che ha portato le organizzazioni per l’imprenditoria femminile di Cna, Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, a rafforzare la condivisione di obiettivi e azioni comuni, è stata formalizzata la costituzione di RETE Imprese Italia Imprenditoria Femminile. L’avvio di una collaborazione più forte tra le 5 organizzazioni femminili maggiormente rappresentative, potrà certamente favorire una maggiore incisività delle azioni da mettere in campo per rafforzare la rappresentanza femminile e favorire un contesto più favorevole affinché le imprenditrici possano contribuire al meglio per la crescita del Paese.
“Abbiamo assistito ad un incremento costante dell’impresa femminile nel corso degli anni – illustra Adriana Brandoni, presidente del Comitato Impresa Donna Cna Ancona – con un’impennata a partire dal 2000, ma i dati più recenti mostrano per la prima volta da molti anni un saldo negativo fra cessazioni e nuove aperture: -43 unità. L’impresa femminile reagisce alla crisi ponendo molta attenzione alla formazione, alle politiche ambientali, alle risorse umane, all’innovazione ma è penalizzata nell’accesso al credito. Si discute molto di reti d’impresa e networking: è una possibile via per affrontare nuovi mercati, gestire servizi con imprese affini al fine di abbassare i costi aziendali, utili alla creazione di filiere, ma ancora a bassa attrattività, forse per le piccole dimensioni delle nostre aziende e per una diffidenza nel condividere”.
Sull’unità di intenti delle donne interviene Elisabetta Grilli, responsabile provinciale Cid Cna: “Si tratta di un momento storico per le donne imprenditrici, che le fa sentire unite di fronte alla crisi economica, alle problematiche che costantemente affrontano nelle loro aziende e di fronte alle azioni di governo, mai particolarmente incisive e determinanti per le imprenditrici e per l'occupazione femminile, nonostante economisti e statisti abbiano più volte sottolineato come la partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro sia l’unica possibilità per una svolta nell'economia oltre che un motore di sviluppo produttivo ed efficace”.
“E’ solo facendo massa critica e perseguendo gli stessi obiettivi – continua la presidente Brandoni – che potremo avere un peso ed un confronto più efficace con il mondo politico. Altro aspetto è quello della rappresentanza femminile all’interno delle Camere di Commercio nel complesso e dei loro organi istituzionali. In buona sostanza, chiediamo una reale rappresentanza femminile all’interno delle Camere. Il che, tra l’altro, faciliterebbe una maggior interazione e possibilità di sviluppo in termini operativi".