Le tariffe RC auto lievitano a dismisura. Ormai è allarme sociale e le famiglie non ne possono più

Lievitano a dismisura le tariffe rc auto ed è ormai allarme sociale per le famiglie. In Italia paghiamo il doppio rispetto alla media europea: 400 euro per polizza a fronte di 200.

L'Agenzia Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM), nella recente audizione alla X Commissione del Senato,  ha denunciato – per l’ennesima volta – la mancanza assoluta di concorrenza nel mercato rc auto, che è la vera colpevole delle stratosferiche tariffe assicurative che si pagano nel nostro Paese.

Questa situazione, secondo la Cna Servizi alla Comunità, sta gravando pesantemente sulle famiglie italiane, già alle prese con i salti mortali per arrivare a fine mese, data la situazione economica generale in cui versa il nostro Paese.

“Le tariffe assicurative – spiega Fausto Bianchelli, responsabile provinciale Cna Servizi alla Comunità – nel giro di pochi mesi sono aumentate fino al 25% per le auto e fino al 35% per le moto. L'Ania dice che è colpa delle truffe ma si tratta di una colossale presa in giro: in Italia le frodi (fenomeno da combattere ovviamente) rappresentano mediamente solo il 2% dei sinistri, in Inghilterra  il 4%, eppure nel Regno Unito le tariffe rc auto sono mediamente la metà  rispetto alle nostre. Negli altri Paesi della Ue la situazione è analoga a quella descritta”.

Ci va giù dura la Cna Servizi alla Comunità: “Nella situazione in cui siamo è ora di dire le cose come stanno – continua Bianchelli – l’Ania deve smetterla di raccontare bugie ed il Governo deve smetterla di credere solo alle assicurazioni e cominciare a considerare anche quello che hanno da dire e proporre gli altri attori del mercato, vale a dire le associazioni dei consumatori e le associazioni degli autoriparatori. La prima cosa che sostengono questi altri attori, noi come associazione compresi, a proposito della concorrenza, è quella di stabilire al più presto nel nostro ordinamento il principio della libera scelta del consumatore. Sembra ovvio, ma così non è nel nostro Paese”.

“In questo caso – conclude Fausto Bianchelli  – si tratta della libertà di scegliere l’autoriparatore di fiducia da parte dell’automobilista, ricercando così la qualità della riparazione e il suo giusto prezzo. Il mercato dell'rc auto, che non ha risolto le sue storture nemmeno con l'introduzione del risarcimento diretto (come volevano farci credere le assicurazioni che sono state smentite puntualmente dai fatti e dai numeri) è sempre di più  un mercato senza regole. E quando un mercato è governato da un oligopolio, la politica ed il Governo hanno il dovere di intervenire per ripristinare l'equilibrio e l'interesse generale”.

UFFICIO STAMPA: DANIELA GIACCHETTI

 

 

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