Jesi: il territorio perde imprese ed occupazione

JESI – “I dati sulla natamortalità delle aziende dell’Albo Artigiani sono evidenti: il territorio provinciale è in affanno, – spiega Elisabetta Grilli, Segretario della CNA di Jesi e Vallesina – le aziende che chiudono superano abbondantemente le aziende avviate, nel primo semestre 2011 (gennaio/giugno) sono 554 le iscrizioni a fronte di 594 cancellazioni per un saldo negativo di –40.

A Jesi e la Vallesina il triste primato del peggior risultato del semestre nel confronto con le macro-aree della provincia: Jesi 103 iscrizioni e 127 cessazioni per un saldo di –24 (a giugno 2010: -9); a seguire Fabriano con –8, Senigallia –5, Ancona e zona a nord –3  e la zona sud –3.

L’analisi delle “prestazioni” dei singoli Comuni consegna la maglia nera a Castelbellino e Monsano (-8), seguono Cupramontana, Maiolati e San Marcello (-4), Poggio San Marcello e Santa Maria Nuova (-3), Monteroberto (-2), San Paolo (-1), saldo positivo per Castelplanio e Rosora (1), Staffolo (2), Jesi con 3 ( -6 a giugno 2010) e Filottrano con 6 ( -9 a giugno 2010).

L’andamento esaminato per comparti denota un nuovo calo per il TAC (tessile abbigliamento calzature) che con 6 iscrizioni e 20 cessazioni (di cui 10 cinesi) raggiunge un saldo di –14 e per la Produzione (meccanica-vetro-plastica-legno) con saldo –5 a cui si aggiunge la difficoltà del settore alimentare (-1).”

“L’economia Italiana tutta si trascina a fatica, – commenta Maurizio Paradisi Presidente della CNA di Jesi – anche per i settori leader del Made in Italy come vediamo anche a livello territoriale dai dati su TAC-meccanica-alimentare e non riesce a ri-posizionarsi pienamente nelle mutate condizioni dell’economia globale senza un nuovo e strategico progetto di sviluppo. La forte competizione con le piattaforme produttive emergenti ci obbliga, invece, ad un cambio di fase che permetta al Paese di agganciare in modo solido il trend di crescita mondiale. A tal fine serve la coesione e il contributo di tutte le componenti sociali ed economiche per affrontare quei nodi che frenano il Paese: l’eccesso di burocratizzazione ed adempimenti, l’accesso al credito, i meccanismi di riscossione dei crediti, l’eccessiva pressione fiscale che non si tramuta né in quantità e qualità dei servizi né in disponibilità in busta-paga, una gestione più sobria e razionale della Pubblica Amministrazione, lo scarso investimento in formazione… e pensare che dovremmo puntare sui giovani!”

“I nostri artigiani – conclude Elisabetta Grilli – sono consci del valore che i giovani rappresentano per il futuro della nostra società e la CNA gli dedica la dovuta importanza. Infatti, siamo già in fase di organizzazione di un corso gratuito destinato alla crescita di competenze dei neoimprenditori che partirà dopo il periodo estivo”.

CNA ZONA JESI

 

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