Indagine sui bilanci dei Comuni della provincia di Ancona

Periodo 2008/2013
Come gestiscono le risorse le Amministrazioni Comunali
SINTESI
 
In una indagine sui bilanci comunali della provincia di Ancona condotta dai centri studi di CNA e Confartigianato delle Marche, sono stati elaborati dati a consuntivo2008-2012 e dati a preventivo 2009-2013relativi a entrate e uscite.
 
Sulla base dei dati elaborati è stato possibile redigere una prima analisi dei dati sulle entrate dei Comuni della provincia di Ancona, in base ai dati a consuntivo relativi agli accertamenti per le entrate, agli impegni per le uscite.
Il quadro che si delinea è quello di una tendenza decisamente decrescente delle entrate (-6% circa in quattro anni) che però è la risultante di dinamiche molto differenziate tra le diverse componenti:
–          forte crescita delle entrate tributarie (dal 30,5% del 2008 al 54,1% 2012),
–          vero e proprio tracollo delle entrate da contributi e trasferimenti correnti (dal 22,9% all’8,3%),
–          netto ridimensionamento delle entrate “derivanti da alienazione, trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti” (dal 15,2% al 7,5%).
E’ il risultato, più che della crescita di autonomia per le amministrazioni locali, della crisi economica e della conseguente crisi dei conti pubblici, che hanno obbligato i Comuni a rinunciare rapidamente ai trasferimenti pubblici e a tentare di sostituirli con l’aumento della tassazione.
Il dato della diminuzione di quest’ultima voce è da considerarsi ovvio, dati gli effetti della crisi oltre che sul reddito disponibile per le famiglie, anche sulle risorse in capo alle imprese, aspetti che limitano la possibilità dei Comuni di vendere propri asset patrimoniali così come di incassare crediti.
Non è possibile, inoltre, sostenere che ai Comuni sia stata riconosciuta una maggiore autonomia anche sul campo dell’imposizione fiscale, in quanto tale autonomia avrebbe dovuto avere essere realizzata anche sul piano delle uscite di bilancio, le quali, invece, sono state rigidamente limitate dai provvedimenti per la stabilità dei conti pubblici (Patto di stabilità interna).
Alla diminuzione delle entrate tra 2009 e 2012 corrisponde la diminuzione delle spese (-3,1%). Ma la variazione delle componenti di spesa è assai più marcata di quella complessiva e indica anch’essa come si siano prodotti fortissimi cambiamenti in queste voci dei bilanci comunali della provincia: mentre cresce ancora la voce principale (+5,6%), quella delle spese correnti (necessarie per la gestione dei servizi, la manutenzione di immobili e infrastrutture e per il funzionamento dell’ente), si impennano le spese per rimborso prestiti (+67,3%) e invece crollano (-47,8%) quelle in conto capitale (per investimenti come la costruzione di strade, scuole, infrastrutture, etc) e si riducono quelle per servizi per conto di terzi. Di fatto, per mantenere in piedi i bilanci e inalterate le spese correnti, i Comuni della provincia hanno dovuto calare pesantemente gli investimenti. Con effetti che sono sotto gli occhi di tutti.
L’indagine ha consentito di porre a confronto i bilanci di tutti i Comuni della provincia di Ancona per il periodo dal 2008 al 2012. Il confronto tra i dati dei rendiconti per ogni Comune mette in luce almeno alcune evidenze:
–          i Comuni più grandi della provincia sono anche quelli dove è più alta la pressione tributaria: tali Comuni sono tutti ricompresi nei primi dodici per livello di entrate tributarie procapite;
–          nella dozzina citata di Comuni, compaiono anche realtà comunali di piccola entità ma molto dinamiche in termini economici: Numana, Sirolo, Senigallia, Genga sono Comuni particolarmente dotati sotto il profilo delle risorse turistiche;
il resto dei Comuni mostra una grande variabilità (differenza) sotto la maggior parte degli indicatori che si possono trarre dai bilanci comunali, a indicare da un lato che le diversità dei bilanci sono espressione di dotazione di fattori e di caratteristiche di popolazione anche molto differenti, dall’altro che vi sono anche molte potenzialità di miglioramento sia in termini di efficienza nel raccogliere risorse necessarie al funzionamento degli Enti Locali, sia in termini di efficacia nella espletazione delle attività di servizio e di investimento a favore delle comunità locali.
 

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