Finanziamenti su misura e sostegno per le imprenditrici e le libere professioniste
Finanziamenti su misura per 1,4 milioni di Pmi femminili e per le libere professioniste. Lo prevede il Protocollo di intesa siglato da Pari Opportunità, Ministero dello Sviluppo, Abi e imprese. Per la Cna ha firmato il presidente Daniele Vaccarino. Le banche che aderiranno al Protocollo indicheranno il plafond finanziario che potrà essere utilizzato per la concessione di finanziamenti relativi a specifiche linee di intervento: nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa o della libera professione; costituzione di nuove imprese o avvio della libera professione; ripresa dell’attività di Pmi e lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà. E’ prevista, inoltre, la possibilità di sospendere il rimborso dei finanziamenti, per un periodo fino a dodici mesi, in caso di maternità, grave malattia (anche di coniuge, convivente, figli), malattia invalidante di un genitore o di un parente/affine, entro il terzo grado, convivente con l’imprenditrice o la lavoratrice autonoma.
Per i finanziamenti sono previste condizioni competitive rispetto alla normale offerta creditizia su operazioni simili e con lo stesso grado di rischio. Beneficiando della garanzia della sezione speciale del Dipartimento delle Pari Opportunità del Fondo, il costo del finanziamento potrebbe essere ulteriormente abbassato.
“Siamo soddisfatti per l’obiettivo raggiunto, al quale abbiamo lavorato tanto – dichiara Orietta Olivetti, presidente Cna Impresa Donna provincia Ancona – e apprezziamo l’impegno assunto dall’Associazione bancaria italiana e dal governo: è il riconoscimento del ruolo che le imprenditrici possono svolgere nel rilancio del nostro Paese”.
“Questo Protocollo – conclude Orietta Olivetti – è una grande occasione per far compiere un decisivo salto di qualità ai rapporti tra banche e imprese. Ma una firma non basta. Ora occorre che tutte quante le parti si impegnino a trasformare in fatti i principi enunciati nel piano. E, per evitare che il Protocollo possa rimanere sulla carta, la Cna, al centro e in periferia, e non solo al suo interno, promuoverà un’articolata attività informativa rivolta alle imprenditrici e alle stesse banche”.