Diversi utenti telefonici hanno segnalato al Garante il ripetersi delle c.d. "telefonate mute" derivanti, in massima parte, dall'attività di marketing della Enel Energia s.p.a.
I segnalanti informavano che, squillando il loro telefono e alzando il ricevitore, non entravano in contatto con alcun interlocutore e ciò spesso si ripeteva per diverse volte.
Sommariamente, gli accertamenti hanno individuato le seguenti cause:
– la s.p.a. stilava elenchi di numeri telefonici di soggetti informati e consenzienti alla pubblicità telefonica e affidava il marketing a dei call-center designati responsabili;
– i call-center non ricevevano gli elenchi, affidati invece alla società Reitek s.p.a., la quale contattava direttamente gli abbonati e smistava le telefonate agli operatori liberi presso i call-center;
– i call-center, ad evitare i tempi morti, richiedevano lo smistamento di un numero di telefonate superiore alle capacità proprie ricettive, per cui l'abbonato contattato non trovava disponibile un operatore (da qui le c.d. "telefonate mute" o tecnicamente "contatto abbattuto"); in questo caso il sistema installato ripeteva più volte la stessa chiamata, col risultato che diversi utenti hanno ricevuto dalle 10 alle 15 telefonate mute.
A parte l'illiceità di comportamenti vietati dal Codice privacy, il Garante ha prescritto, con Provvedimento del 6 dicembre 2011, che siano adottate misure, anche tecnologiche, tali da garantire che le telefonate abbattute non siano reiterate e da escludere che la stessa utenza sia richiamata se non è trascorso almeno un mese.