FALCONARA M.MA – In seguito all’incontro coordinato dal comune di Falconara Marittima, che ha visto partecipi Regione, Autorità di Bacino, Provincia e Associazioni di Categoria, la Cna e la Confartigianato esprimono una forte critica per la burocrazia che allunga i tempi per la messa in sicurezza del territorio e che, di fatto, allunga i rischi per la popolazione e le imprese.
Secondo Andrea Riccardi della Cna e Luca Antonelli della Confartigianato, le Istituzioni locali hanno svolto un buon lavoro e hanno dimostrato impegno per espletare le numerose e complicate pratiche richieste dalla normativa nazionale, tuttavia, seguendo le prassi richiesta, la previsione sul reale avvio dei lavori andrà a inizio 2017 con la costituzione di due vasche di espansione a monte del territorio falconarese.
Le imprese del territorio e tutti i cittadini hanno però dei diritti, primo fra tutti quello di essere sicuri e per questo, a unanimità, Confartigianato e Cna chiedono che la regione e il comune si facciano portavoce nei confronti del Governo nazionale e, qualora sussistano pericoli di sicurezza, chiedano di semplificare l’intero iter burocratico.
Le procedure legate a situazioni di emergenza non possono e non devono, secondo Cna e Confartigianato, prevedere una procedura che, nel caso di Falconara Marittima, è partita nel 2011 e rischia di vedere completati i lavori nell’anno 2018, su un’alluvione avvenuta nel 206; sono ben 12 anni.
A tale proposito, le Associazioni artigiane si complimentano per l’impegno dei dirigenti che stanno seguendo i progetti, ma dichiarano inaccettabile l’intera burocrazia che calpesta il diritto degli imprenditori e dei cittadini di sentirsi sicuri.
Inoltre, secondo Antonelli della Confartigianato e Riccardi della Cna a tutt’oggi non è possibile sapere, dopo il completamento degli interventi di mitigazione, in quali aree sarà ridotto il rischio di esondazione, rendendo impossibile pianificare eventuali investimenti o ampliamenti di cubature al momento bloccati.