Fabriano: la CNA chiede un impegno forte al Ministero a sostegno del tessuto produttivo locale

FABRIANO – Nei giorni scorsi Mirco Gaggiotti per la Cna territoriale di Fabriano ha incontrato il Dott. Bianchi dirigente del Ministero per lo Sviluppo Economico che si occupa per conto del Governo della vertenza ARDO. L’incontro è stato richiesto dalle associazioni di categoria dell'artigianato per fare chiarezza in merito alla lunga trattativa che ha consegnato la A. Merloni all’imprenditore Giovanni Porcarelli.
Nell'incontro sono state avanzate molteplici richieste: la prima è stata quella di conoscere nei dettagli il piano industriale della J&P Industries visto che a tutt'oggi le associazioni di categoria non sono mai state invitate ad un incontro con la nuova proprietà, per capire, come più volte è stato sottolineato, se ci sarà spazio per le imprese dell’indotto che fino ad oggi hanno servito la A. Merloni.
Inoltre è stata sottolineata la gravità della situazione venutasi a creare relativamente alle revocatorie che hanno colpito ben 270 fornitori in tutta Italia e decine d’imprese nel nostro comprensorio. Quest’azione, prevista dalla normativa ma non obbligatoria e quindi evitabile, ha creato effetti dirompenti con banche e fornitori alla già precaria condizione in cui versano le aziende dell’indotto del gruppo Merloni.
Un altro aspetto fondamentale ha riguardato l’accordo di programma. E' stato ribadito che per essere efficace deve contenere strumenti idonei a sostegno dello sviluppo ed in particolare delle PMI senza le quali ogni intervento di crescita e di sviluppo diverrebbe poco credibile. Occorre utilizzare di fronte ad una situazione drammatica come quella fabrianese, strumenti eccezionali se vogliamo evitare la desertificazione produttiva e la definitiva scomparsa di un sistema industriale che ha prosperato negli anni ed oggi è entrato in crisi. La crisi industriale della A. Merloni, tra le più rilevanti a livello europeo, si è intrecciata con la crisi del settore metalmeccanico e delle cappe, colpendo a morte un tessuto di piccole aziende della subfornitura che si sono trovate spiazzate difronte alla crisi.
Visto l’urgenza degli interventi richiesti e la necessità di fare chiarezza la Cna ha chiesto che il Ministero si faccia promotore di un incontro urgente con la nuova proprietà, in presenza del ministero e della regione, per conoscere il piano industriale e le possibilità di interazione e collaborazione con le imprese dell’indotto.
L’altra sfida decisiva concerne l’avvio di una politica di supporto verso piccole e medie imprese del territorio, utilizzando al meglio le risorse contenute nell’accordo di programma, valutando con il supporto del Ministero politiche attive per sostenere progetti specifici di riqualificazione dell’indotto (accordi di filiera, progetti di reti, commercializzazione, individuazione di nuovi mercati, innovazione di processi e di prodotti).
Ultimo aspetto sollevato riguarda l’ingiustizia e l'inefficacia della Legge Marzano, che protegge la grande impresa commissariata, le maestranze e scarica la crisi sulle imprese dell’indotto e sui creditori, quindi sul territorio, come si è verificato a Fabriano, per questo abbiamo avanzato la proposta di una revisione complessiva dell'impianto della legge in modo di estendere la Marzano anche alle ditte dell’indotto che per almeno il 50% del fatturato dipendevano dalla A. Merloni. Questo potrebbe consentire a tante imprese di salvarsi dalle conseguenze drammatiche seguite al commissariamento della A. Merloni. Se da questo incontro non verranno approntate risposte celeri e concrete, abbiamo la certezza che nel giro di poco tempo ci troveremo di fronte un territorio che non riuscirà ad uscire da questa lunga agonia economica e produttiva.

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