Marche, solo il 23,1% delle imprese ha investito in efficienza energetica
di DANIELA GIACCHETTI
ANCONA – Più di mille imprese coinvolte e 150 audit per il risparmio e l’efficienza energetica realizzati nelle aziende marchigiane dell’artigianato nei settori dell’autoriparazione, della metalmeccanica, delle tintolavanderie, del mobile e della plastica. Sono questi i risultati del progetto “PRESA”, presentati ad Ancona da Regione, Cna Marche e Casartigiani. Un’iniziativa importante perché nelle Marche i consumi da energia rinnovabile coprono soltanto il 10,9% del totale e solo il 23,1% delle imprese tra il 2008 e il 2011 ha investito in efficienza energetica.
L’impegno dichiarato dalla Cna è quello di contribuire a raggiungere l’obiettivo previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) di ridurre i consumi energetici del comparto manifatturiero del 46% e del terziario del 44% entro il 2015.
Oltre alla redazione degli audit energetici, il progetto ha permesso la redazione di linee guida operative, di carattere organizzativo e tecnologico, per la predisposizione di Piani energetico ambientali aziendali relativi a 5 settori produttivi. Le imprese interessate a mettere in pratica tali indirizzi possono cogliere l’occasione del bando “Sostegno agli investimenti finalizzati al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili da utilizzare in contesti produttivi” che prevede un contributo regionale del 40% sul costo dell’investimento. Le risorse disponibili (fondi POR Marche 2007-2013) ammontano a Euro 1.087.108,34.
La questione energetica è oggi un elemento centrale per la competitività delle imprese e le aziende italiane scontano un handicap pesantissimo, pagando, a parità di consumi, il 30% in più delle imprese di altri Paesi.
Di seguito alcuni interessanti dati:
nelle Marche, soltanto il 23,1 per cento delle imprese marchigiane, tra il 2008 e il 2011 ha investito in prodotti o tecnologie a maggior risparmio energetico e minor energetico;
la nostra regione è invece al 7° posto per quanto riguarda la produzione di energie rinnovabili, con il 20,6% del totale rispetto ad una media nazionale impatto ambientale. Una percentuale ancora inferiore alla media nazionale del 23,9 per cento, che pone le Marche al 13° posto nella classifica delle regioni che investono di più nel risparmio del 25,9%. Ancora bassi invece i consumi da energia rinnovabile, che sono pari al 10,9% dei consumi complessivi, mentre in Italia questa percentuale è del 22,2%. Alla luce di questi dati, per raggiungere gli obiettivi del Pear entro il 2015, la strada è ancora lunga e serve l’impegno di istituzioni, imprese e cittadini;
il consumo procapite di energia elettrica nelle Marche, è salito negli ultimi dieci anni da 4.337 a 4.730 Kw/h con un incremento del 9,1% rispetto ad una media nazionale del 6%;
le imprese marchigiane non sono invece molto energivore. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, sull’intensità energetica dell’industria, per produrre un milione di euro di valore aggiunto, le aziende marchigiane consumano 77 mila tonnellate equivalenti di petrolio rispetto ad una media nazionale di 136 mila tonnellate.