In arrivo plafond di 10 miliardi di euro per lo smobilizzo dei crediti delle PMI
Importante boccata di ossigeno per le imprese: è stato raggiunto l’accordo sullo smobilizzo dei crediti vantati dalle pmi nei confronti della Pubblica Amministrazione. Cna molto soddisfatta per la firma del protocollo, da parte del presidente di Rete Imprese Italia Marco Venturi, sulla base del quale l’Abi promuoverà la costituzione di un primo plafond, “Crediti PA”, di ammontare minimo pari a 10 miliardi di euro. Il plafond potrà essere usato per ottenere l'anticipazione del credito o la cessione dello stesso.
La firma del protocollo è resa possibile dalla presentazione di quattro decreti da parte del Governo: due sulla certificazione dei crediti delle aziende, con lo Stato e con gli enti locali, uno sulla compensazione e un altro per l’utilizzazione del Fondo Centrale di Garanzia, che garantirà minimo il 70% degli anticipi che le banche concederanno alle aziende.
“Esprimiamo apprezzamento – commenta Otello Gregorini, direttore provinciale Cna Ancona – anche per la disponibilità delle banche di favorire il recupero della liquidità per le imprese valorizzando il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia. Siamo soddisfatti per l'iniziativa del Governo, che ha affrontato la questione dei pagamenti sia pur nei limiti delle disposizioni vigenti e dei vincoli della finanza pubblica e registriamo positivamente la collaborazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico che permetterà alle imprese di compensare crediti certificati con i debiti iscritti a ruolo”.
L’accordo prevede un percorso in più fasi: la prima, quella dell’emergenza, passa per la certificazione per ottenere liquidità tramite il sistema bancario e la compensazione dei debiti; nella seconda fase si dovrà trovare spazio nel bilancio per pagare i debiti pregressi; nella terza si prevede di recepire la Direttiva “late payments”, migliorare le procedure contabili, cooperare con il fisco.
Allo stato attuale si regola la prima fase che si pone quattro obiettivi: fornire liquidità alle imprese, rendere semplice per fornitori e debitori il meccanismo della certificazione superando la frammentazione sul territorio, ridurre il rischio di inerzia della PA, favorire una risoluzione per i debiti iscritti a ruolo.
“E’ molto importante l’aspetto della compensazione – continua Gregorini – poiché introduce la possibilità di compensare i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti di regioni, enti locali ed enti del servizio sanitario nazionale con le somme dovute iscritte a ruolo”.
UFFICIO STAMPA: DANIELA GIACCHETTI