Da uno studio condotto dalla CNA si registra nel corso degli ultimi 12 mesi una riduzione che allinea Ancona con il resto della regione
I dati peggiori dai pubblici esercizi del capoluogo
Dati allarmanti giungono dall’Osservatorio del Commercio e del Turismo della Cna di Ancona.
“Nel corso degli ultimi dodici mesi – spiega Andrea Riccardi responsabile provinciale Cna Commercio – il comune di Ancona perde l’1,4% delle imprese legate al commercio al dettaglio, sia alimentare che non alimentare, una perdita sostanzialmente allineata con quella della regione che vede una riduzione dell’1,1%, ma meno decisa rispetto a quella della provincia che segna un -2,2%. Invece, se consideriamo i pubblici esercizi, soltanto ad Ancona si registra una perdita (pari al -1,6%), mentre nel resto del territorio marchigiano bar e ristoranti aumentano (nella provincia con +1,1% e nella regione con +0,9%)”.
Dai dati Cna risulta che il comune di Ancona accusa il colpo della crisi nel commercio in maniera inferiore rispetto al resto della provincia, mentre per i bar e ristoranti i dati peggiori sono quelli del capoluogo dorico.
“Nei mesi di luglio, agosto e settembre scorsi – precisa Giovanni Dini direttore del Centro Studi Sistema Cna Marche – le nuove imprese del commercio al dettaglio sono state 8 nel comune di Ancona, 46 nella provincia e 171 nella regione. Rispetto allo stesso trimestre del 2012 solo la provincia registra un numero maggiore di nuove imprese. Tuttavia, nel terzo trimestre 2013 per il comune di Ancona, la provincia e la regione i saldi tra nuove imprese e cessazioni sono purtroppo negativi”.
Dati negativi anche per la situazione dei servizi legati alla ristorazione (bar e ristoranti, gelaterie e pasticcerie), dove il terzo trimestre 2013 registra saldi negativi tra nuovi ingressi e cessazioni, sia per il comune, che per la provincia e la regione.
“La crisi ha quindi colpito tutto il territorio, ma in particolare il capoluogo di regione – conclude Andrea Riccardi – Ancona merita maggiore attenzione da parte delle Istituzioni di tutti i livelli. Il capoluogo ha delle potenzialità legate alla sua storia, cultura e tradizioni. Si devono mettere a sistema tutti i mezzi per valorizzare il territorio, sostenere le imprese e facilitare la nascita di nuove attività economiche, che rendano viva la città e la differenzino per il ruolo che gli spetta, quello appunto di capoluogo di regione”.
UFFICIO STAMPA: DANIELA GIACCHETTI