Indagine dell’Osservatorio sul Commercio della Cna provinciale di Ancona sull’andamento dei saldi: “Il 10,3% dei commercianti intervistati afferma che i saldi sono partiti molto bene – illustra Andrea Riccardi responsabile provinciale Cna Commercio e Turismo – per oltre i due terzi dei casi (64,1%) la risposta è stata più moderata e per il 25,6% del campione i saldi sono partiti male. Le vendite sono proseguite in aumento solo per il 2,6% dei casi, per il 42,1% sono state costanti e per la maggioranza delle imprese (55,3%) sono diminuite. E’ andata peggio all’abbigliamento per bambini, situazione meno pesante per l’abbigliamento per adulti”.
Dall’indagine condotta dalla Cna emerge che le dinamiche dei saldi hanno risposto alle aspettative solo per il 10,3% delle imprese intervistate e ciò indica quanto la fase attuale di crisi sia difficile e caratterizzata dall’incertezza: le imprese non riescono ancora ad individuare riferimenti affidabili per valutare le dinamiche di breve periodo della domanda; le attese di ripresa continuano ad essere disattese e poi ulteriormente rinviate, inoltre i mutamenti di atteggiamento dei consumatori risultano in ampia parte imprevedibili.
“Nonostante le diffuse difficoltà – prosegue Riccardi – il quadro delle attese è orientato ad una cauto ottimismo: il 15,8% delle imprese si aspetta un deciso miglioramento della domanda e il 63,2% un
miglioramento per i primi sei mesi del 2013. La maggioranza delle imprese intervistate ritiene dunque di avere già toccato il punto più basso e di doversi ora attendere una risalita, seppur modesta”.
Tra i commercianti intervistati dalla Cna è diffusa la consapevolezza degli effetti della diminuzione del reddito disponibile sulla domanda di beni di consumo. Così, le valutazioni moderatamente ottimistiche circa le prospettive di vendita nel primo semestre del 2013 sono legate alla valutazione del fatto che per alcune tipologie di beni la domanda dovrà per forza di cose riprendersi, quantomeno in parte, per consentire di sostituire i beni di abbigliamento obsoleti, consumati o non più utilizzabili.
La crisi ha ridotto la domanda legata alla moda e al ricambio dei capi di abbigliamento dovuto all’avvicendarsi dei gusti.
“Alcune indicazioni raccolte – spiega Giovanni Dini direttore del Centro Studi Sistema Cna Marche – consentono di osservare come le imprese si stiano già riorganizzando per far fronte ai processi in atto di strutturale ridimensionamento della domanda: una prima osservazione rileva come i saldi abbiano funzionato soprattutto perché i clienti li hanno aspettati. In poche parole, quando le vendite a saldo sono state fruttuose, è perché i consumatori non hanno risposto alle attese delle vendite natalizie e hanno preferito rimandare gli acquisti al periodo più favorevole dei saldi”.
Un altro aspetto che emerge dall’indagine riguarda l’organizzazione delle imprese del settore: le minori vendite obbligano a riorganizzare i rifornimenti di merce ed il magazzino; il ridimensionamento della domanda comincia ad essere considerato strutturale e a far sorgere la necessità di una riorganizzazione dell’offerta.
“Data la situazione di difficoltà, la Cna auspica un intervento di politiche pubbliche volte al sostegno e al rilancio del settore commercio e ad una rivisitazione dei regolamenti sui saldi a livello regionale.
UFFICIO STAMPA: DANIELA GIACCHETTI