E’ quanto emerge da dall’ “Osservatorio permanente sulla tassazione di artigiani e piccole imprese in 112 Comuni d’Italia”realizzato dal Centro Studi della Cna nazionale: tra il 2011 e il 2014 è aumentata la pressione fiscale, è diminuito il reddito disponibili e si è allontanato il giorno di liberazione dalle tasse.
Gli artigiani e i piccoli imprenditori delle Marche pagano più tasse e sono più poveri. Può sembrare un paradosso ma è esattamente quello che emerge dall’ “Osservatorio permanente sulla tassazione di artigiani e piccole imprese in 112 Comuni d’Italia” realizzato dal Centro Studi della Cna nazionale.
Secondo i dati diffusi oggi dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato, gli artigiani più tartassati saranno quest’anno quelli di Roma, sui quali peserà una pressione fiscale complessiva del 74,4%. I più fortunati quelli di Cuneo che dovranno sopportare un peso fiscale del 63,1%. E i marchigiani? Nella nostra regione la pressione fiscale più elevata graverà sulle spalle dei pesaresi (19esimo posto) con il 67% ed un incremento dell’8,7% rispetto al 2011. Gli artigiani maceratesi si piazzano al 33esimo posto con il 64,6% di pressione fiscale complessiva ed un incremento del 5,1% rispetto a tre anni fa. Ad Ancona (42) la pressione fiscale sarà del 63,9%, in crescita del 3,1% ma stabile rispetto al 2013. Un posto sotto si piazza Urbino con il 63,8% ed una crescita delle imposte del 4,5 in confronto sempre al 2011.. Va meglio agli imprenditori di Fermo (51) con un fisco che peserà per il 61,6%, in leggera flessione rispetto all’anno scorso (-0,4) così come ad Ascoli (69) dove il peso del fisco si fermerà al 61,6%, con un calo dello 0,4 rispetto al 2013.
“La tassazione sugli artigiani e sulle piccole e medie imprese marchigiane” commenta il presidente Cna Marche Gino Sabatini “sta diventando insostenibile ed è il risultato dell’incremento delle imposte nazionali, regionali e comunali, che aumentano ogni anno, fino a coprire ormai tra il 60 e il 70% del reddito prodotto dalle imprese. Siamo ad un passo dalla rivolta fiscale perché si tratta di percentuali insostenibili per le nostre aziende. Occorre ridurre immediatamente la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro, utilizzando i proventi della lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione della spesa pubblica. Inoltre serve un sistema di tassazione che premi l’efficienza e al fedeltà fiscale degli imprenditori, va aumentata l’esenzione Irap a 25mila euro, va ridotta l’imposta sugli immobili utilizzati per l’attività produttiva, e va consentito di dedurla dal reddito d’impresa e dall’Irap, la tassa rifiuti deve essere commisurata ai rifiuti prodotti e serve una semplificazione degli adempimenti fiscali”.
Cosa resta nelle tasche degli artigiani dopo aver pagato tutte le tasse? Sempre meno, secondo lo studio della Cna. Qui si rovescia la classifica dei Comuni italiani, con Cuneo al primo posto con un reddito pro capite medio dei piccoli imprenditori, di 21.910 euro, appena 446 euro in meno del 2011. I più poveri quelli di Roma, che si mettono in tasca appena 12.814 euro, ben 4.325 in meno del 2011.
Nelle Marche i più “ricchi” nel 2014 sono gli ascolani, (44) con un reddito medio di 19.176 euro (-1.726 rispetto al 2011). Seguono i fermani (62) con 18.442 euro ed una perdita di 2.259 euro. Al 69 esimo posto gli artigiani di Urbino con 18.092 euro (-2.269 euro) e due posti sotto quelli di Ancona con 18.053 euro (-1.814). Gli artigiani maceratesi si piazzano appena al 79esimo posto nella classifica del reddito disponibile, con 17.707 euro (-2.530) ma a stare peggio di tutti sono i pesaresi, con appena 16.517 euro ed una perdita netta di 4.245 euro sul reddito di tre anni fa.
In quale giorno dell’anno gli artigiani marchigiani cominciano a lavorare per se stessi e non più per lo Stato? Anche qui il miglior piazzamento va ai piccoli imprenditori ascolani, (43) che cominciano a guadagnare, dopo aver pagato le tasse, dal 14 agosto, con 13 giorni di ritardo rispetto al 2011 e con 20 giorni di ritardo rispetto ai colleghi di Cuneo, per i quali il Tax free day scatta il 25 luglio. Ultimi i fiorentini che devono aspettare il 29 settembre mentre per i fermani (63) il giorno della liberazione dalle tasse scatta il 19 agosto. A braccetto Ancona (69) e Urbino (70) dove l’appuntamento è fissato per il 22 agosto mentre sale al 25 agosto per gli artigiani maceratesi (79) e addirittura al 2 settembre per i pesaresi (94).
L’addetto stampa CNA Marche: Sergio Giacchi